Durante tutta la durata della “chiusura” del governo americano, i politici democratici hanno paragonato i loro rivali repubblicani ad “anarchici”, dicendo che la “chiusura” dimostra la necessità di un governo. Un esempio è un recente intervento al senato della senatrice Elizabeth Warren, democratica.
I fraintendimenti del suo intervento sono rampanti. Confonde cooperazione e governo dicendo: “Nella nostra democrazia, il governo è semplicemente ciò che noi come popolo abbiamo già deciso di fare insieme.” Sciocchezze. Non è la democrazia a governare ma una classe privilegiata di politici, burocrati e aziende clientelari. La vera cooperazione e la comunità stanno fuori dallo stato. Ogni giorno le persone collaborano tra loro senza costrizioni governative. La mutua assistenza esiste senza il governo. Sindacati e altre associazioni di lavoratori esistono senza il governo. I centri sociali esistono senza il governo. Federazioni e cooperative esistono senza il governo. Il governo non è comunità, cooperazione o fratellanza. Il governo è coercizione che fin troppo spesso schiaccia la viva collaborazione sociale.
“Il governo spauracchio è come lo spauracchio sotto il letto; è finto,” dichiara la senatrice Warren. Ma i danni fatti dal governo sono reali e concreti. Le sanzioni contro l’Iran causano povertà, insicurezza alimentare e carenza di medicinali. La senatrice Warren è a favore di queste sanzioni. Dalle nostre parti, una recente ricerca ha scoperto che nel 2011 quasi 200.000 carcerati hanno subito abusi sessuali. Sempre secondo la ricerca, a perpetrare gli abusi sono più spesso i secondini, stipendiati e armati dallo stato, che altri carcerati.
Durante la “chiusura” la brutalità del governo continua. La settimana scorsa, la polizia della capitale ha sparato e ucciso una donna disarmata davanti a suo figlio. L’Fbi ha chiuso il sito Silk Road mettendo in pericolo la popolazione. Un attacco Nato in Afganistan ha ucciso almeno cinque civili, tre dei quali bambini. Violenza e imposizioni sono caratteristiche costanti di un governo, anche durante la “chiusura”.
La senatrice Warren ha irriso i deputati repubblicani chiamandoli “la cricca anarchica”. La “chiusura” non è stata orchestrata da noi “anarchici”, per i quali essere paragonati ai deputati repubblicani è un insulto. La “chiusura” ha lasciato in piedi gran parte della violenza di stato che gli anarchici combattono, come il militarismo, la sopraffazione poliziesca, il monopolio dei brevetti dello stato clientelare, le incarcerazioni di massa, lo spionaggio e le deportazioni di massa. Ha tagliato programmi relativamente inoffensivi, come quello per le donne, gli infanti e i bambini, che è un cerotto sulla povertà strutturale tenuta in piedi dallo stato. Alcune parti di questa “chiusura”, come il divieto di accesso nei parchi e il divieto per gli scienziati di parlare di ricerca scientifica in pubblico, sono imposte con la violenza di stato.
Warren sparge paura riguardo la sicurezza chiedendo sarcasticamente: “Quando è stata l’ultima volta che qualcuno ha chiesto a chi fa le regole di andare leggero con le ditte che mettono il piombo nei giocattoli?” Ma la realtà è che non è necessario che sia il governo a imporre le regole dall’alto in basso. Ci sono altri modi. La Coalizione dei Lavoratori di Immokalee, ad esempio, usa il boicottaggio, la pressione sociale e l’azione di base per spingere le ditte a firmare il contratto con il loro Programma per un’Alimentazione Corretta, un programma organizzato dai lavoratori agricoli che stabilisce controlli rigorosi e protezione per i lavoratori migranti, che spesso sono abusati brutalmente sia dai loro capi che dal sistema legale. Questo programma innovativo è stato elogiato sia da persone di sinistra che da anarchici. I consumatori potrebbero organizzarsi e adottare simili controlli a livello di cittadini per la sicurezza del prodotto. Il Programma per un’Alimentazione Corretta si è imposto grazie ad azioni di base, ed è promosso con sistemi libertari come i contratti, il boicottaggio e la pressione sociale. Per contro, i regolamenti statali sono spesso usati dalle grandi aziende per restringere la competizione, consolidare il potere ed evitare responsabilità. Questo problema pervasivo si chiama cattura normativa.
Elizabeth Warren ha torto. Il governo è un male superfluo.
Di Nathan Goodman. Originale pubblicato su Center for a Stateless Society il dieci ottobre 2013 con il titolo The Authoritarianism of Elizabeth Warren. Traduzione di Enrico Sanna.