Un articolo pubblicato il 29 ottobre sul Washington Post prende in esame il piano “rivoluzionario” di Bernie Sander su come cambiare in un solo colpo il sistema bancario e quello postale. L’autore cita il fatto che “dal 1911 al 1967, le poste assunsero anche funzioni bancarie”, permettendo così ai clienti di depositare denaro in un libretto di risparmio. Partendo dal fatto che le famiglie a basso reddito non hanno accesso ai servizi bancari di base, come l’incasso di un assegno e la gestione amministrativa, la proposta di Sanders è che le poste riprendano le funzioni bancarie. Sanders vede in ciò, potenzialmente, un modo per evitare che le persone che hanno un accesso saltuario ai servizi bancari debbano pagare le forti commissioni e gli alti interessi attualmente applicati a chi vive da uno stipendio all’altro.
Sanders vuole mettere su un sistema bancario gestito “da e per la gente comune” utilizzando uno dei più vecchi monopoli americani, il Servizio Postale degli Stati Uniti (United States Postal Service o USPS). Magari è convinto di cogliere due piccioni con una fava: fornire alla popolazione un diverso sistema bancario e allo stesso tempo salvare le poste dal fallimento. Ma i difetti principali del sistema bancario americano (compresi i deludenti servizi offerti alle persone con basso reddito) non verrebbero eliminati dando ad una differente agenzia governativa il potere di offrire servizi bancari.
Come possono le persone essere sicure che il denaro affidato in custodia non venga speso da un’agenzia notoriamente fallimentare come la USPS? Si sa che il governo federale ha già speso i contributi pensionistici alla Social Security (l’equivalente dell’italiana INPS, es), lasciando nel “forziere” nient’altro che una pila di pagherò a carico di… ovviamente, i contribuenti. Per tenere buoni i pensionati, il governo federale, in puro stile Schema Ponzi, paga le pensioni in corso prendendo i soldi dai contributi dei lavoratori attuali.
Bernie può dire all’infinito che il governo e suoi servizi appartengono alla popolazione. Ma può promettere che il denaro depositato in un libretto di risparmio postale non verrà toccato? Certo che no. Pensa in tutta onestà che le future amministrazioni lasceranno questo denaro dove sarà stato messo? Per loro natura, le agenzie governative sono spendaccione. Affidare denaro alle poste con l’avvertimento che non venga toccato è una sfida alla logica e alla storia passata.
Quanto ai problemi associati all’attuale funzione del servizio postale, la consegna della posta, la soluzione ovvia consiste nel lasciare che i consumatori si rivolgano altrove. Nel 1844, Lysander Spooner fondò la American Letter Mail Company, in concorrenza con il più caro United States Post Office. Il governo americano chiuse d’ufficio l’attività nel 1851, contestando la violazione degli statuti sul servizio postale espresso (Private Express Statutes), ovvero di quelle leggi che imponevano restrizioni alla spedizione delle missive private.
Sebbene costretto a chiudere, Lysander Spooner riuscì comunque a far abbassare il costo dei servizi postali. E questo dimostra come una pura concorrenza può far calare i costi di beni e servizi (cosa che molti a sinistra non vogliono sentire) offrendo allo stesso tempo un’ampia scelta. Questa semplice lezione di economia si applica a tutti i servizi: banche, poste e altro. La concorrenza è la vera alternativa che la gente dovrebbe prendere in considerazione, non ulteriori politiche “democratiche” imposte dallo stato, né ulteriori istituzioni scaturite dalla torre d’avorio della politica.