Di Citizen Ilya. Originale pubblicato il 23 marzo 2019 con il titolo How Putin’s Government Deals With Russian Anarchists. Traduzione di Enrico Sanna.
Se seguite ciò che sta accadendo in Russia, probabilmente sapete cosa stanno passando attivisti politici e persone dell’opposizione. La dittatura putiniana si basa sulla tortura e il carcere per chiunque non condivida la sua autoritaria politica antisociale. Chi lotta contro la povertà assoluta e l’ingiustizia subisce la repressione di autorità come la FSB (reincarnazione del vecchio KGB), il Centro per la Lotta all’estremismo (detto Центр «Э», responsabile di gran parte delle torture), la polizia, nonché l’odio dei conservatori. Il terrore è l’unico strumento per mantenere il potere. Putin sta cercando di salvare il capitalismo di stato che dà forza a lui e ai suoi amici oligarchi. Gli anarchici sono tra gli obiettivi principali della macchina repressiva, perché appaiono i più pericolosi per lo stato. Ci sono alcuni casi degni di nota che vorrei illustrare.
La Rete
Ad ottobre del 2017, l’FSB, inventando accuse criminali contro anarchici e antifascisti, li ha arrestati sostenendo che facevano parte dell’organizzazione terroristica chiamata “La Rete”. L’FSB accusa gli arrestati di aver organizzato attentati dinamitardi in occasione delle elezioni presidenziali e della Coppa del Mondo. Gli accusati sostengono di essere stati sottoposti a torture, con l’intento di costringerli a dichiarare di aver fatto parte dell’organizzazione terroristica “La Rete”. Alcuni di loro, come Viktor Filinkov, sono stati rapiti dall’FSB. Viktor, informatico antifascista, è stato arrestato all’aeroporto Pulkovo di Pietroburgo il 23 gennaio 2018. Agenti dell’FSB lo hanno rinchiuso in un furgoncino dove l’hanno pestato e sottoposto a elettrochoc alla nuca, alla schiena e ai fianchi. Dietro le sbarre ci sono dieci antifascisti, tutti sottoposti allo stesso trattamento. Rischiano da cinque anni all’ergastolo. La repressione continua anche in carcere.
Gli Anarchici di “Autodifesa Popolare”
“Autodifesa Popolare” è un’organizzazione socio-politica che si ispira ideologicamente al comunismo libertario, una via di mezzo tra anarchismo socialmente orientato e marxismo non autoritario.
A febbraio dell’anno scorso, l’FSB della Crimea ha arrestato Yevgeny Karakashev. Karakashev è accusato di “incitazione all’odio” e “apologia di terrorismo” per aver pubblicato un video sul social russo VKontakte. Attualmente, si trova in carcere.
A novembre 2018, l’anarchico e animalista Vyacheslav Lukichev è stato fermato a Kaliningrad. È stato tenuto a digiuno, privato del sonno e torturato per 36 ore. L’FSB voleva che confessasse di essere il responsabile del canale “Prometheus” e di aver pubblicato un articolo a sostegno di Mikhail Zhlobitsky (diciassettenne anarchico che si è sparato nella sede dell’FSB di Arkhangelsk). Il 14 marzo Vyacheslav Lukichev è stato multato per 300.000 rubli (4.124 euro). La sentenza lo accusa di apologia del terrorismo.
A febbraio del 2019 a Mosca l’FSB e la spetsnaz hanno condotto perquisizioni di massa e arrestato molti anarchici. In seguito alle perquisizioni, undici anarchici sono stati arrestati. Le televisioni federali parlano di “terroristi anarchici” del movimento Autodifesa Popolare che sono stati arrestati. Tra questi Azat Miftakhov, che l’FSB ha sottoposto a torture con il fine di fargli confessare di aver prodotto esplosivi. Azat, che è stato pestato e torturato con un cacciavite, ha rifiutato l’autoaccusa. Un altro detenuto, Daniel Galkin, è stato torturato con una pistola stordente. Gli hanno intimato di testimoniare contro Miftakhov e collaborare con i servizi speciali, nonché di rilasciare dichiarazioni compromettenti all’emittente Canale Uno (Первый Канал). Tutti i fermati, tranne Azat Miftakhov, sono stati rilasciati nel pomeriggio. Azat è stato sequestrato dentro la stazione di polizia in presenza del suo stesso avvocato. Per quasi due giorni, si è persa ogni traccia di lui. Gli inquirenti si sono rifiutati di dire agli avvocati dove fosse. Il due ottobre è stato finalmente ritrovato in un centro di detenzione della città di Balashikha.
Anch’io, essendo anarchico, temo che la polizia possa rapirmi in qualunque momento e sottopormi a torture crudeli, mentre i veri criminali e i terroristi restano indisturbati. Oggi in Russia abbiamo una versione peggiorata del regime franchista spagnolo. L’FSB continuerà sempre a vantarsi delle operazioni contro gli anarchici, che utilizza per seminare paura e terrore tra la popolazione. Fin dall’inizio, il regime di Putin si è sempre basato sulla repressione spettacolare di qualunque forma di opposizione. Ma l’odio popolare cresce. Gli anarchici di tutto il mondo dovrebbero rafforzare la propria solidarietà con gli attivisti russi, solo l’aiuto reciproco può dare forza alle persone. La prossima ondata di torture e manganelli sarà ancora più dura, e può cominciare da un momento all’altro.