Secondo la Reuters, domenica scorsa la Nsa ha chiuso il suo programma invasivo di sorveglianza telefonica. Il programma permetteva alla Nsa di raccogliere i cosiddetti metadati dei chiamanti. Informazioni come chi e quando veniva chiamato venivano immagazzinate in un database governativo.
La chiusura del programma è un passo positivo verso il recupero della privacy perduta in quest’ultimo decennio. Edward Snowden, ex dipendente della Nsa e famoso (o infame) informatore, l’ha definita “un passo importante”. L’Unione Americana per le Libertà Civili (Aclu) è arrivata a parlare di “pietra miliare”. Ma Snowden e l’Aclu sovrastimano il valore della democrazia liberale.
Come scrive Fortune, ad esempio, la Nsa ha chiesto di mantenere intatti i dati raccolti almeno fino alla fine di febbraio 2016. “Al fine di mantenere l’integrità dei dati”, secondo la Casa Bianca. Visti i precedenti, mi riesce difficile capire come qualcuno possa credere alla Nsa o alla Casa Bianca. Lo stato e il suo braccio spionistico stanno semplicemente dibattendo sull’estensione dei limiti da imporre a se stessi.
Intanto, come fa notare la Reuters, “Una commissione d’esame presidenziale è arrivata alla conclusione che lo spionaggio di regime non ha generato alcun passo significativo attribuibile direttamente al programma.” Pensate: Un programma da lungo tempo sospettato di violare la costituzione, disapprovato da tanti, anche nei media tradizionali, va avanti da anni nonostante le reazioni negative. Un programma costoso per il governo, e ancora più costoso per gli americani. Un programma culturalmente così stigmatizzato che sono nate barzellette su come riattaccare il telefono perché la Nsa potrebbe essere in ascolto.
E dopo tutto questo, il programma durerà ancora per qualche mese. Qualcuno si stupisce? Il governo continuerà a cercare scuse per giustificare la riluttanza a limitare il proprio potere. E se quel potere fosse in mani vostre, probabilmente anche voi fareste qualcosa di simile.
Secondo la Reuters, ci sono diatribe sulla possibilità o meno che la Nsa ripulisca tutti i suoi archivi dopo febbraio. Il che significa che il governo continuerà le sue indagini interne esclusive giusto per qualche tempo ancora.
Non sto dicendo che il governo è statico o che non succede mai nulla tra le sue agenzie. Ma quando il governo e le sue agenzie decidono di “indagarsi” a vicenda un po’ di scetticismo non guasta.
Invece di un’indagine piena e critica, è probabile che avremo, al più, alcune mini vittorie. Certo, forse alla fine invaderanno la privacy in modo meno evidente. Ma questo significa, tra le altre cose, che molto probabilmente rivedranno la propria struttura esteriore, come nota Fortune, lasciando intatte le fondamenta dello spionaggio nazionale. E, come sappiamo, se il potere corrompe il potere della Nsa corrompe in modo assoluto. Questo è doppiamente valido per il governo federale, che è molto più imponente, con tutte le sue organizzazioni asservite e tutto il suo potere finanziario. Potere finanziario che deriva da riluttanti contribuenti e che serve al governo per esternalizzare i costi privatizzando i benefici.
La verità di fondo è che queste organizzazioni non decreteranno mai la propria fine.
Siamo noi che dobbiamo renderle irrilevanti.
Che si tratti di criptare le nostre conversazioni, usare software che incrementa la privacy come Tor, o una mesh network per creare il nostro internet.
Insomma, gli strumenti per creare un mondo migliore ci sono.
Un mondo senza l’invadenza della Nsa o del governo.
Basta cominciare.