La cosiddetta Pietra Miliare Civile di Internet, approvata dalla camera dei deputati brasiliana il 25 marzo, si avvia al senato. L’aspetto più seducente del progetto di legge è “neutralità della rete”, uno strumento legale che impedisce ai fornitori di accesso di internet di offrire diversi piani di accesso. Ad esempio, un piano economico per accedere a pochi siti tramite cellulare e uno più caro per un accesso illimitato.
La neutralità della rete attrae. Dopotutto, se lasciamo che le compagnie offrano qualunque piano che loro giudicano adatto, l’impressione è che gli utenti dovranno pagare di più per avere un accesso illimitato, o che le compagnie bloccheranno il contenuto giudicato concorrenziale. Dunque, questo è il ragionamento, occorre trattare tutto il contenuto di internet alla stessa maniera.
Ma questa difesa della neutralità di internet serve solo a distrarre dal vero problema.
Nel mercato libero, la neutralità si ottiene con processo di competizione, non rifiutando la richiesta di “non-neutralità”, dove, ad esempio, le persone possono optare per un piano tariffario che dà accesso solo alle email, i social media e qualche altro sito specifico ad un prezzo basso, mentre le grosse società che usano montagne di dati e ingolfano le infrastrutture potrebbero pagare di più. In questo modo, i clienti di fascia bassa non sarebbero costretti a pagare per chi fa un uso massiccio della rete.
Nel mercato, la “neutralità” si ottiene tramite la libertà di scelta: se un fornitore non offre un accesso neutrale ad un prezzo ragionevole, si può sempre migrare altrove. Questo incentiva la concorrenza e sprona ad innovare, dando come risultato un menu di offerte e opzioni più ampio, oltre a fornire una soluzione al problema della congestione dei dati e altro.
Il disegno di legge arriva a riconoscere che la neutralità di rete non è senza costi. Secondo voi chi avrà il potere di determinare quando la neutralità non vale il suo prezzo?
§ 1º La discriminazione o il deterioramento del traffico di internet saranno regolati dal Presidente della Repubblica con i suoi poteri personali… sentito il consiglio del Comitato per la Gestione di Internet e l’Agenzia per le Telecomunicazioni Nazionali, e deve essere fatto seguendo:
I – i requisiti tecnici essenziali per la fornitura e l’applicazione dei servizi; e
II – dando la priorità ai servizi di emergenza.
Dunque sarà soltanto lo stato (specificamente il presidente) ad avere il potere di determinare quando applicare la neutralità. La teoria della scelta pubblica dimostra che lo stato non è neutro e che una democrazia rappresentativa non opera per il bene della maggioranza ma per le minoranze organizzate, compresa la grande impresa che gode di appoggi politici, e che può pagare la burocrazia per regolare il rapporto tra neutralità e non-neutralità secondo il proprio bisogno.
Dunque, la Pietra Miliare Civile di Internet non affronta il vero problema: gli ostacoli alla libertà d’ingresso nell’industria, e l’assenza di incentivi alla sperimentazione e l’innovazione, a causa della legislazione o della burocrazia.
Questi ostacoli frenano la capacità del mercato di determinare la proporzione ideale tra neutralità e non-neutralità che meglio soddisfa la domanda di servizi internet in un dato momento attraverso la libera interazione tra utenti, che sono gli unici che sanno veramente cosa è meglio per se stessi. Uno dei vantaggi di questa libera contrattazione sul mercato è che non impone costi sulla società in generale, mentre lo stesso non può dirsi della nuova legge.
La Pietra Miliare Civile servirà solo ad ingigantire i problemi del mercato già esistenti in Brasile, perché darà al governo il potere di determinare il significato della neutralità. Se è vero che le grandi imprese controllano Brasilia, dare più potere allo stato significa cedere questo potere a queste imprese.