Di Joseph Parampathu. Originale: Economy, Evolution and Ecology, pubblicato il 4 febbraio 2023. Traduzione italiana di Enrico Sanna.
Nel mercato, il libero flusso delle informazioni aiuta a determinare i prezzi. Un effetto difficilmente osservabile in un mercato nero o diffuso nello spazio. Murray Bookchin vede nella perdita di una “economia etica” il riflesso di una perdita dell’orientamento e dello spazio civico causati dalla ricerca di un mercato globale omogeneo che assicuri affari a buon mercato ma con scarsi contatti tra compratori e venditori.[1] Il mercato di cui Bookchin lamenta la perdita non è il semplice nesso sterile tra prezzo e valore riportati in un registro delle ordinazioni, ma la coscienza di compratori e venditori (fa l’esempio delle vecchie botteghe che esponevano il cartello “prezzi onesti”) di compiere un atto vantaggioso e proficuo per entrambe le parti. Che pertanto operano in un ambiente simbiotico e sono parti attive, informano l’ambiente che li circonda, fanno il mercato e rifanno i loro ruoli.
L’unione tra il mercato come spazio civico e la nostra coscienza ecologica risale alle prime teorie sull’evoluzione. Charles Darwin, nel suo L’origine delle specie, spiega la sua teoria dell’evoluzione delle specie in quanto organismi distinti. Esamina le variazioni all’interno della stessa specie e, prima della nascita della genetica, prova ad immaginare il beneficio che la specie può trarre dall’evoluzione dei propri tratti in risposta all’ambiente. È grazie alla differenziazione del becco che i “fringuelli” delle diverse isole che formano le Galapagos possono sfruttare le diverse risorse locali. Questo evita loro di competere per le scarse risorse dei loro habitat isolati. L’adattamento evolutivo ha permesso a queste specie di differenziarsi nell’uso delle risorse sfruttando ciò di cui disponevano.
La logica che sottintende questa provvidenziale differenziazione dei tratti evolutivi viene spesso replicata nel mercato quando una ditta opta per la specializzazione o sceglie di differenziarsi dalla concorrenza. Ritagliandosi un mercato a sé, invece di competere per una porzione della torta, ingrandisce quest’ultima prendendo ciò che altri non possono consumare, o perlomeno mantiene un vantaggio competitivo all’interno della sua nicchia. Dopo la pubblicazione de L’origine delle specie, i darwinisti sociali ne ripresero i concetti per metterli al servizio della sottomissione dell’uomo sull’uomo. Visto che il successo è il risultato di tratti particolari, teorizzavano, le persone dotate di quei tratti devono essere privilegiate a discapito degli altri. Secondo alcuni, le teorie di Darwin giustificavano anche la rimozione delle reti di sicurezza sociale e una competizione brutale tra individui nel perseguimento di un potenziale evolutivo condiviso. Questi credevano che una vita priva di sostegni materiali avrebbe creato individui di qualità superiore.
Per replicare sia a questi darwinisti sociali che a Darwin stesso, Pëtr Kropotkin scrive Il mutuo appoggio, in cui evidenzia l’esistenza nell’evoluzione di un diverso insieme di incentivi e benefici. Laddove Darwin parla di specie animali che si separano per evitare conflitti alla ricerca di una nicchia evolutiva, Kropotkin nota invece che le diverse specie animali interagiscono tra loro in maniera complementare, e fa una cronistoria della relazione simbiotica e della convivenza di specie diverse, nonché del rapporto di cooperazione all’interno della stessa specie. Partendo dalla teoria del mutuo appoggio, spiega la capacità degli organismi di cooperare tra loro al fine di migliorare la specie: è il legame sociale che ovvia alla scarsità di risorse. Una famiglia più unita si riproduce più facilmente e sopravvive meglio ai cambiamenti ambientali. Simbiosi e coesistenza tra specie diverse ricordano l’economia etica, dove imprese e individui si scambiano informazioni e valore per il bene reciproco, accordandosi sui prezzi non tanto per costrizione quanto seguendo la ragione.
Da un punto di vista biologico, grazie alla genetica che permette di vedere i grandi organismi multicellulari come insiemi di organismi più piccoli che collaborano per il bene reciproco (ad es. i batteri intestinali) e non come entità a sé, le teorie di Kropotkin appaiono più convincenti. Teniamo in mente, però, che l’ira di Kropotkin era rivolta più agli interpreti di Darwin che a Darwin stesso. Darwin non nega che esista cooperazione all’interno delle specie e tra specie diverse: semplicemente, non ne parla. Dopotutto, l’obiettivo di Darwin era, come spiega il titolo stesso dell’opera, spiegare la speciazione.
L’impulso a differenziarsi studiata da Darwin è ciò che Bookchin elogia come “fecondità” della natura. Bookchin fa una descrizione del processo ecologico che favorisce questa fecondità in aree piene, quasi traboccanti, di vita.[2] Similmente, in quelle piazze ammirate da Bookchin come eredi dell’agorà greca vediamo genti, scambi, vitalità, tutto confuso e allo stesso tempo tutto differenziato.[3] Se il mercato è il tramite, o il luogo, dello scambio nella sfera commerciale, è anche il luogo in cui il commercio spinge alla speciazione. Il libero movimento e lo scambio di informazioni, d’importanza vitale per questi spazi condivisi, è ciò che guida alla differenziazione. Così come ne L’origine delle specie l’evoluzione viene presentata come il modo in cui gli organismi rispondono all’ambiente per sopravvivere e diffondere i propri tratti, ne Il mutuo appoggio gli organismi danno forma attiva alla loro coevoluzione cercando di instaurare relazioni vantaggiose.
Il mutuo appoggio fornisce le basi di un’organizzazione che come un carattere evolutivo corregga l’interpretazione del pensiero di Darwin da parte dei darwinisti sociali, spiegando che il miglioramento evolutivo è una caratteristica delle specie e non dei singoli individui. Secondo Kropotkin, le caratteristiche dell’organizzazione sociale, date ad esempio da un becco più lungo o più corto, possono generare un miglioramento evolutivo. Elogiando la differenziazione e la rinascita dello spazio condiviso, Bookchin sposta l’attenzione dagli organismi all’ecologia umana: un’economia etica va a supporto della differenziazione; la differenziazione rafforza i legami all’interno dello spazio condiviso.
Come fare per far sì che il mondo commerciale sia ricco come quello biologico? Alcuni segnali li vediamo in quei luoghi toccati dalla civiltà, dalla città alla campagna. Lo scarto di qualcuno diventa risorsa per qualcun altro. La sete è placata dalla possibilità improvvisa di soddisfare il bisogno. Ma il meccanismo con cui si soddisfano i bisogni e si limitano gli eccessi è solo il sintomo di un trasferimento più profondo. Prima che i beni passino da una parte all’altra, dev’essere segnalato il bisogno e la relativa disponibilità tramite il prezzo. Passando dal mercato cittadino, l’informazione genera interazioni commerciali positive così come le piene dei fiumi generano crescita e vita.
Ma in tutto questo spazio informativo che posto occupa l’economia etica? L’etica non è altro che informazione di diverso genere. È ciò che qualifica quel dato più essenziale, ma anche più elementare, che è il prezzo. Si accetta più facilmente la proposta di prezzo fatta da un venditore fidato piuttosto che da uno sconosciuto. Parimenti, quando un acquirente comunica il proprio interesse a giungere a un “accordo onesto”, senza imbrogli, la trattativa si svolge sulla base della buona fede.
All’interno di quello spazio vitale definito da Darwin e Kropotkin, l’economia etica mostra qual è il valore della fiducia in società e gruppi basati sul mutuo appoggio. Incoraggiando la fiducia e la crescita etica si rafforza il legame che permette il mutuo scambio di informazioni e la fiducia sulla parola, e ciò esalta il beneficio reciproco della cooperazione e della simbiosi. Solo se alla base delle transazioni esiste la fiducia si può fare mercato. Assumendosi il rischio della propria vulnerabilità personale che si accompagna all’aiuto reciproco, in un’economia etica è possibile far nascere attività cooperative e rafforzare l’individuo.
Sarebbe ingiusto criticare il messaggio filosofico de L’origine delle specie per mancanza di lungimiranza, per non aver fatto un’analisi come quella contenuta ne Il mutuo appoggio. Ma non bisogna dimenticare che Darwin considera la sopravvivenza (e soprattutto l’emergere) delle singole specie la dimostrazione che le differenziazioni portano miglioramenti e che i tratti evolutivi si diffondono adeguandosi all’ambiente in cui questi tratti operano. Anche facendo una lettura a ritroso, da Bookchin a Kropotkin a Darwin, vediamo come il successo di singoli gruppi (e dei singoli all’interno di ogni gruppo) ci riporta all’economia etica e ai vantaggi che essa porta ai singoli individui. Il fatto di poter accedere ad informazioni utili e valide è un fattore di merito di tutti i singoli che operano nell’economia etica.
Un’economia etica è il motore di una ricca ecologia commerciale, favorisce l’evoluzione di individui sani e capaci. Kropotkin e Bookchin parlano di un mondo in cui noi abbiamo un ruolo chiave nel formarsi di queste economie etiche e nello sviluppare il nostro stesso futuro evolutivo. L’opera di Darwin, pur tacendo questi aspetti, aiuta a capire come il miglioramento dell’individuo vada a vantaggio della crescita della specie nel suo insieme. La moderna analisi ecologica sviluppa ulteriormente questo ciclo, rafforzando i legami che tengono assieme un’attiva e forte vita civile.
Note
1. Bookchin, Murray. (2021). The New Municipal Agenda. From Urbanization to Cities: The Politics of Democratic Municipalism (3rd). AK Press.
2. Bookchin, Murray. (1998) The Philosophy of Social Ecology: Essays on Dialectical Materialism. Black Rose Books. 44.
3. Bookchin, Murray. (2021). The Ideal of Citizenship. From Urbanization to Cities: The Politics of Democratic Municipalism (3rd). AK Press.
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