Nella città brasiliana di Amargosa, i cittadini sono scesi in strada dopo che un proiettile vagante sparato da un poliziotto ha colpito e ucciso una bambina di un anno. La folla si è diretta immediatamente verso la stazione di polizia, ha liberato le persone che erano rinchiuse, ha preso le armi di proprietà dello stato e ha ridotto in cenere l’edificio e due mezzi di servizio.
Nessuno è stato ferito. Il messaggio è stato: Non siamo disposti più ad accettare i “danni collaterali” delle vostre istituzioni. Le attacchiamo, le bruciamo, e prendiamo le armi della polizia per il nostro uso. Alla fine, la “rivolta” è stata soffocata da forze di polizia di un comando vicino. Ma nella Battaglia di Amargosa del Sedici Luglio 2014 a vincere sono stati i cittadini. E che ne è stato degli agenti più esposti alla rabbia di questi individui inferociti? Da codardi quali sono, si sono rifugiati in un albergo vicino. Prendete nota.
Il giorno dopo, in tutt’altra città, in tutt’altro paese, Eric Garner stava sputando il suo ultimo respiro mentre un gruppo di membri di una banda cittadina con i colori del Dipartimento di Polizia di New York si era ammassato su di lui. Garner aveva appena dissolto una piccola zuffa a cui la polizia aveva risposto con riluttanza.
Il suo crimine? Garner era un noto venditore di articoli di contrabbando, meglio conosciuti come sigarette sciolte. Senza alcuna prova del fatto che stesse vendendo, o anche che avesse con sé, questi articoli, dopo un breve diverbio Garner è stato immobilizzato a terra e pestato da diversi membri della banda di poliziotti. Le sue ultime parole? Le parole che un innocente padre di famiglia ha rivolto a questi “agenti di pace”? “Non riesco a respirare. Non riesco a respirare. Non riesco a respirare.”
Quel giorno non ci sono state rivolte. I passanti hanno obbedito al loro istinto di conservazione e hanno voltato la faccia altrove. Nessuna protesta, nessun dissenso. Solo un altro nero morto sulle strade di New York… solo che stavolta c’è un video. Con la forza di queste immagini, di Garner che urla pietà per l’ultima volta, gli americani che attribuiscono valore all’indipendenza sono riusciti a raccogliere indignazione su internet. Ho sentito dire che anche Al Sharpton è coinvolto. Al momento, Daniel Pantaleo, l’agente che ha dato il via al soffocamento, è stato privato dell’arma e condannato al duro lavoro della scrivania. A pochi chilometri di distanza, intanto, una madre e sei figli convivono con la tristezza, l’orrore e lo smarrimento per aver perso il loro marito e padre.
Eric Garner è morto e questo non cambierà nulla. Al massimo adotteranno una politica che scoraggia i soffocamenti (e ovviamente non sarà rispettata). Domani, o la settimana prossima, ci sarà un altro Eric Garner. Ci sarà perché esiste ancora un comando di polizia che non è stato raso al suolo.
Qualcuno potrebbe obiettare che le situazioni sono diverse. Il comando di polizia di Amargosa ha quattro agenti di pattuglia, e quello di New York migliaia. Le armi dei poliziotti di Amargosa sono semplici, quelle di New York di tipo militare. Certo il modo migliore per ricordare Eric Garner è un cambiamento delle politiche a fuoco lento, la formazione di un movimento di massa che rifiuti la collaborazione con la polizia, il che significa una reazione tutt’altro che immediata e diretta.
Potrei dire, concordando disperatamente con voi, che qualunque idea di combattere il dipartimento di polizia di New York è condannata dall’inizio. Non lasciatevi imbrogliare dalle apparenze, però: in queste cose, essere radicali significa incoraggiare uno spirito di ribellione come quello di Amargosa. Violenza e conflitto cono inevitabili a livello di individuo, comunità, città e nazione. Non ci sarà un vero movimento contro la polizia finché non saremo pronti a rivendicare il valore della vita dei nostri cari al di sopra delle pretese dei poliziotti, che ogni giorno tramano per opprimervi e trattarvi come nemici predefiniti.
È ora di trattare la polizia con la stessa ostilità con cui loro trattano noi; e anche peggio! È ora di metterli a tacere. È sempre ora di far terminare la loro tirannia; e con tutti i mezzi necessari. La popolazione di Amargosa l’ha capito. Può darsi che abbiano affrontato un dipartimento di assassini in uniforme meno temibile, ma rischiavano comunque la morte e la prigione, e hanno scelto di agire invece di scrivere lettere indignate. C’è voluta la comunità, la rabbia, l’indifferenza per la sicurezza, per la dignità degli agenti di polizia come eguali. Loro non sono eguali. È sempre più chiaro che i moderni dipartimenti di polizia in America e in tutto il mondo sono forze d’occupazione, che violano le comunità con la forza dei proiettili e dei distintivi. È ora di ridurli in cenere, prendere le loro armi e liberare le persone che hanno imprigionato. Non fatelo solo per Eric Gardner. Fatelo per voi stessi.