C’è Difesa dal Dispotismo?

Di James Smith. Originale pubblicato il 24 luglio 2017 con il titolo May We Defend Against Tyranny? Traduzione di Enrico Sanna.

I conservatori sostengono il diritto di portare armi per difendersi da uno stato dispotico. Concordo.

La conservatrice Dana Loesch, portavoce della Nra (l’associazione dei portatori d’arma americani, ndt), a quanto pare non è d’accordo. Su Twitter condanna così la marcia delle donne che celebrava il compleanno di Assata Shakur: “Festeggiate chi ha ucciso un poliziotto.”

Non sostengo che Assata Shakur sia un’eroina. Lei è una marxista leninista e io sono un libertario che crede nel libero mercato. Militante del Black Liberation Army, Assata ha usato tattiche guerrigliere che prevedono l’aggressione contro innocenti.

Ma la Loesch non si riferisce a questi errori. Per lei, chi “uccide un poliziotto” appartiene ad una categoria screditata.

Ci sono due grossi problemi. Il primo è che una condanna non significa automaticamente colpevolezza. Sono anni che Assata sostiene di essere innocente. Non ci sono prove fisiche che dimostrino che lei abbia sparato i colpi che hanno ucciso l’agente del New Jersey Wayne Foerster. E visti i precedenti del Cointelpro, con l’Fbi che per anni ha cercato di annientare gli attivisti neri, tra cui il pacifista Martin Luther King Jr., non è da escludere una montatura.

Cosa ancora ancora più importante, dire che “chi uccide un poliziotto” è “un assassino e basta” significa escludere a priori la possibilità di autodifesa davanti alla polizia. Ma quando sia conservatori che libertari dicono che le armi servono a difendersi dal tiranno, non dicono forse che è lecito difendersi da chi impone con la violenza il volere dello stato, ovvero dai poliziotti? E per Dana Loesch difendersi dalla tirannia cos’è?

Qualcuno dirà: “Ma James, questa è l’America, e i nostri poliziotti non sono aguzzini.” Non sono d’accordo. Lo stato americano ha sempre agito tirannicamente, e i neri più di ogni altro hanno subito una violenza terribile.

Prima furono ridotti in schiavitù, privati di molti diritti individuali anche da liberti. Dopo il tredicesimo emendamento e l’abolizione formale della schiavitù arrivarono leggi che criminalizzavano molti diritti elementari, compreso il diritto di portare armi, ai danni dei neri. Vari stati adottarono una forma di apartheid chiamata Jim Crow. Con l’eugenetica, molti furono sterilizzati a forza, anche per preservare una certa visione totalitaria della purezza razziale. E poi c’erano i gruppi che linciavano i neri per imporre l’ordine della supremazia bianca.

Il governo degli Stati Uniti rimase una tirannia repressiva anche dopo l’approvazione delle leggi sui diritti civili. L’Fbi si serviva di un programma chiamato Cointelpro per sorvegliare, perseguitare e reprimere molti attivisti, compresi i membri del movimento dei diritti civili e quello per la liberazione dei neri. L’Fbi sorvegliava Martin Luther King, gli mandava lettere minatorie per spingerlo al suicidio. Nel 1969, la polizia di Chicago irruppe in un appartamento e sparò diversi colpi alla testa del leader delle Pantere Nere Fred Hampton. Dato il clima, non è affatto insolito dire che usare le armi contro la polizia può essere una forma di autodifesa contro la tirannia.

La tirannia esiste ancora. A New York, la polizia ha soffocato a morte Eric Garner. E non in risposta ad un crimine, ma perché, come un qualunque imprenditore, vendeva pacificamente sigarette senza autorizzazione. Lo hanno ucciso perché osava guadagnarsi da vivere senza i bolli di stato.

Nel Minnesota, la polizia ha ucciso Philando Castile davanti alla sua famiglia, semplicemente perché aveva ammesso di possedere un’arma. Avrebbero dovuto difendere il diritto di portare un’arma sancito dal secondo emendamento, e invece l’Nra e Dana Loesch hanno diffuso un documento in cui, senza mai citare questo diritto, condannano l’operato degli attivisti di Black Lives Matter che protestavano contro il comportamento tirannico e omicida dello stato.

A questo punto, occorre un movimento che prenda sul serio il diritto di opporsi alla tirannia. Dana Loesch e l’Nra hanno dimostrato di non volerne far parte.

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